Sodalizio artistico nato tra due amici e colleghi ormai consolidato da anni di ricerca e sperimentazione comune.
Formazione eclettica:
Chiara ha basi classiche letterarie; tesi Accademica in fotografia e arte e psichiatria; master in web design e comunicazione multimediale; laurea in farmacia. Fotografa freelance (fotografia industriale, fotoreportage, interior design) affiancati all’attività artistica (fotografia, pittura, scultura) e all’attività di farmacista.
Paolo ha basi scientifiche, laurea in farmacia e corsi e stage di scultura. Attività di farmacista intrecciata a quella di scultore professionista.
Hanno scritto di noi:
L’arte come desiderio di spazio, ritrovo di silenzio, mezzo di confronto con la natura… un ritorno all’essenza primordiale, niente di astratto, ma l’ascolto di una voce che viene dalla terra. Elementi naturali e anatomie femminili sono indagate e trattate alla stessa stregua. Ricerca di una resa di materialità quasi tattile: la roccia, la pietra sono elementi costitutivi di paesaggi ma anche di anatomie umane.
Utilizzo di tecniche miste.
Mezzo di ricerca e di espressione è anche la fotografia dove luce colore e movimento “ricreano” la realtà.
“è interessante spiegare questi lavori; in essi vigoreggia una scrupolosa emotività cromatica fusa in un insieme poetico di un racconto fiabesco, profondamente radicato nel proprio habitat e sviluppato poi nel subconscio, per essere presentato rinnovato e pieno di nuovi e velati equilibri. Si tratta di esperimenti singolari che hanno il segno vitale di riformisti.
Giorgio Falossi, critico d’arte
“Questo Duo artistico dimostra di avere una sicura indole espressiva, nonché una naturale vocazione al ‘gesto creativo’. Osservando le opere è facile notare un sapiente rimando fra spazio coloristico e spazio immaginativo. Le tantissime sollecitazioni che vengono da ciò che li circonda, dalla natura e dalla figura, sono per loro uno fra i motivi d’ispirazione più attraenti, tanto da permettere di conseguire risultati di indubbio interesse: basti pensare che i loro lavori sono già stati ampiamente notati dalla critica e dal pubblico in numerose occasioni espositive e in premi di livello nazionale.”
Simone Fappani, critico d’arte
Bellezza non sguaiata ma sussurrata.
Soggetti, animati e non, che altrimenti passerebbero inosservati, interpretati irradiano luce propria.
Tutto ha voce e poesia, basta riuscire a cogliere l’equazione segreta che è nel profondo di ogni cosa e tramutarla nell’atto creativo. Pennelli, sgorbie, scalpelli sono tramite di pulsioni profonde che fissano nell’immortalità di una tela, del legno o della pietra la perfezione di un istante.
Materia, luce, linee: tutto rientra nell’equazione manifesta della purezza della semplicità.